Travi PREM in Calcestruzzo Armato

 

Fra gli anni ’80 e ’90, la Trave PREM a2, in acciaio cls con fondello in cls, ebbe un’evoluzione materica: fu introdotto sul mercato l’acciaio FeB44k SALDABILE ed alcuni produttori, la S.D. Srl in primis, pensarono di sostituire i tondi in acciaio da carpenteria con tondi da cemento armato che presentavano due vantaggi: avevano una resistenza maggiore ed una aderenza al cls nativa, non meccanica.

L’apice di questo sviluppo si ebbe quando l’Ing. Izzo introdusse il traliccio con “puntoni verticali” che aveva parecchi vantaggi:

  • in prima fase, il puntone verticale è più corto, quindi risente meno del fenomeno dell'instabilità;
  • in seconda fase si instaura un meccanismo di Morsch con una biella (puntone) di cls e due ordini di tiranti, un ordine verticale, come le staffe classiche da c.a., ed uno obliquo come le staffe inclinate e/o i ferri piegati;
  • l’elemento verticale, che in seconda fase risulta in trazione, eredita una vera e propria precompressione dalla prima fase sviluppando una extra resistenza;
  • qualunque sezione di Ritter taglia almeno un elemento in trazione per cui la fessurazione da taglio è presidiata efficacemente.

 

La precedente Trave PREM a2 ebbe quindi una naturale evoluzione nelle Travi PREM b2

E la Trave PREM a0 nella Trave PREM b0

Per appartenere alla Categoria delle Travi in Calcestruzzo armato le Travi PREM devono ottemperare a tutte le prescrizioni del cap. 4.1 delle NTC, in particolare:

  1. Tutte le armature devono essere di acciaio da calcestruzzo armato;
  2. Devono essere composte almeno da due tralicci;
  3. Devono essere rispettati i copriferri e gli interferri del c.a..