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Quasi tutti i produttori di Travi PREM, anche quelli non più operativi, hanno fatto della ricerca sulle travi PREM ma i risultati non sono stati resi pubblici.
Come ha sempre sostenuto anche Assoprem, le travi PREM di categoria a), b) e c) hanno pari dignità: cioè non esiste una categoria strutturale dove la Trave PREM sia migliore che nelle altre ma ci sono campi di applicazione dove una categoria si esprime meglio delle altre.
L'acronimo PREM deriva da "Prefabbricata Reticolare Mista" ed è stato pensato e varato da Gruppo di Lavoro Nazionale Assoprem per poter individuare queste travi indipendentemente dal Produttore, dalla Categoria strutturale e dalla morfologia.
Oserei dire che le travi PREM b2 e le travi precompresse sono accomunate solo dall’autoportanza in fase di assemblaggio in opera. Esse sono infatti molto diverse e anche i campi di applicazione si sfiorano soltanto.
Il Progettista e il Direttore tecnico dello stabilimento di prefabbricazione, ciascuno per le proprie competenze, sono responsabili della capacità portante e della sicurezza del componente, sia incorporato nell’opera, sia durante le fasi di trasporto fino a piè d’opera.
Le travi PREM possono effettivamente essere abbinate a quasi tutte le tipologie di solaio prendendo in considerazione di volta in volta, già in fase di progettazione, le varie esigenze strutturali, architettoniche ed economiche che portano alla scelta della Trave PREM ottimale.
Dipende dal tipo di Travi PREM.1) Travi PREM di cat. b (strutture in c.a.).Nell'ambito delle piccole variazioni geometriche ammesse dalle normative, adottando Travi PREM di cat. "b", al posto delle travi c.a. in opera già autorizzate, è sufficiente il deposito del progetto non soggetto a nuova richiesta di autorizzazione.
La caratteristica morfologica più caratterizzante deriva dalla prescrizione del § 4.1.6.1.1 delle NTC 2008 e 2018, secondo la quale almeno il 50% dell'armatura necessaria per il taglio deve essere costituita da staffe.
Il calcestruzzo utilizzato per il completamento in opera è caratterizzato dalla classe di resistenza, dalla classe di consistenza e dal diametro massimo dell’aggregato.
Nelle Travi PREM a0/b0 le strutture tralicciate vengono collocate in opera sopra un cassero o sopra lastre prefabbricate (se non autoportanti) oppure sono già attrezzate con un cassero inferiore e laterale (a perdere o a recupero); in quest'ultimo caso possono funzionare sia puntellate che autoportanti.
La tecnologia del calcestruzzo centrifugato nasce con i pali, cui si addice perfettamente. L'utilizzo di questa tecnologia per produrre pilastri strutturali è nata solo in tempi relativamente recenti e, a tutt'oggi, i pilastri centrifugati risultano ancora prodotti "innovativi"
Il fatto che il traliccio delle Travi PREM di categoria "b" sia composto di armature saldate anche all'interno delle zone critiche non è in contrasto con gli eurocodici che trattano la questione nell'EC8 al § 5.6.3.
La staffatura integrativa, in corrispondenza delle zone critiche dissipative, viene realizzata con staffe chiuse, piegate e legate secondo lo schema di seguito rappresentato:
L'acronimo PREM deriva da "Prefabbricata Reticolare Mista" ed è stato pensato e varato dal Gruppo di Lavoro Nazionale Assoprem per poter individuare queste travi indipendentemente dal Produttore, dalla Categoria strutturale e dalla morfologia.
La progettazione al taglio delle Travi PREM differisce radicalmente a seconda della categoria strutturale di appartenenza.
Il nodo delle Travi PREM è sempre c.a., con barre longitudinali (monconi, che lo attraversano.
Le travi PREM di categoria a) o b) sono strutture "canoniche" in tutto e per tutto: devono quindi essere progettate secondo le NTC 2008/2018 e seguire i dettami rispettivamente del capitolo 4.3 “Costruzioni composte di acciaio-calcestruzzo” o del capitolo 4.1 “Costruzioni di calcestruzzo”.
Possiamo immaginare, per semplicità, la stessa geometria di pilastri e travi ed analizzare il comportamento comparativo.
Fino al varo del Progetto, presentato al SAIE 2010, le Software House ed Assoprem firmarono un Protocollo che impegnava le parti a svolgere compiti ed attività parallele per implementare un formato condiviso.
Le travi PREM sono soggette tipicamente a tre differenti fasi operative (cfr Raccomandazioni Assoprem-CIS-E)
Riportiamo la dichiarazione di Assoprem, Associazione Nazionale dei Produttori di Travi PREM, che si basa sulla definizione di iBIMi di FORMATO APERTO.
Gli acciai utilizzati per la realizzazione di tutte le componenti saldate delle travi PREM a0/a1/a2 sono quelli previsti dalle normative vigenti per le costruzioni in acciaio e, limitatamente ai monconi di continuità agli appoggi
Occorre sempre ricordare che se esiste una Norma Armonizzata di riferimento, un prodotto DEVE obbligatoriamente essere marcato CE (dopo il cosiddetto periodo di coesistenza).
Sul piano strutturale, la classificazione delle Travi PREM è fornita dalle “Linee guida per l’utilizzo di travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante e procedure per il rilascio dell’autorizzazione all’impiego” secondo cui le Travi PREM rientrano o nella categoria delle strutture composte acciaio-calcestruzzo
Sì. Il CSLP ha chiarito, con documento registrato con n. 0003187 il 21-03-2018, che "permangono validi le comunicazioni ed i provvedimenti sinora rilasciati dal Servizio Tecnico Centrale in ordine al riconoscimento di appartenenza delle travi tralicciate, già emanati ai sensi del D.M. 14.01.2008 sulla base delle pertinenti Linee Guida.
E' una questione che coinvolge profondamente la sicurezza sia in prima che in seconda fase. Facciamo alcuni semplici esempi di come una morfologia pensata per travi miste acciaio calcestruzzo non si possa trasporre banalmente in una trave in c.a. senza opportuni e profondi adattamenti morfologici e progettuali.
Fra queste due categorie strutturali, le differenze maggiori si riscontrano nella connessione acciaio cls e nella verifica a taglio.
Partiamo dal D.M. 17/01/18 (NTC 2018) 11.1. capoverso 3 (del tutto analogo a quanto già previsto dalle NTC 2008): "In particolare, per quanto attiene l'identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi:
La marcatura CE riguarda tutti i manufatti prefabbricati coperti da una normativa comunitaria di prodotto o da una Valutazione Tecnica Europea (ETA), indipendentemente che essi siano di serie o di produzione occasionale
Il riferimento normativo è l'Articolo 2 del Regolamento (UE) N. 305/2011 (in breve cpr)."Al fine del presente regolamento si intende per:..
Il Decreto 23/06/2022 – Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi e per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi – così prescrive al cap