Acciaio con contenuto di riciclato certificato in accordo ai requisiti CAM: non è sempre come sembra…

30 Ottobre 2024

Autore: Ing. Massimo Pugliese (Direttore Tecnico TUV Italia srl)

Editore/Rivista: Il Giornale dell’Ingegnere N.8/2024

Commento della redazione di Progetto Prem

Il DM CAM Edilizia prescrive l’uso di acciaio con una percentuale soglia di materiale riciclato in ottemperanza agli acquisti green della PA ma sul mercato non tutti gli acciai hanno queste caratteristiche.

Il tema è di estremo interesse per il Progettista che redige la Relazione CAM e che, quindi, è tenuto a trovare soluzioni alternative oppure a prescrivere la non applicabilità del Decreto.

L’articolo, arricchito dall’esperienza in campo dell’Ing. Massimo Pugliese di TUV Italia, offre uno spaccato della situazione attuale e delle potenziali soluzioni.

Il DM 23/06/2022 (il cosiddetto “CAM Edilizia”) è stato elaborato in attuazione del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP) e stabilisce i Criteri Ambientali Minimi (di seguito CAM) per l’affidamento dei servizi di progettazione e dell’esecuzione di lavori per gli interventi edilizi. Il CAM Edilizia è stato recepito inizialmente con appositi decreti nel Codice Appalti del 2016 (D.Lgs. 50/2016) ed successivamente è stato confermato nell’attuale Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/ 2023). I CAM “costituiscono criteri progettuali obbligatori che il progettista affidatario o gli uffici tecnici della stazione appaltante (nel caso in cui il progetto sia redatto da progettisti interni) utilizzano per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e dei successivi livelli di progettazione”.

La scelta dei criteri contenuti nel documento si basa sui principi e i modelli di sviluppo dell’economia circolare, in sintonia con i più recenti atti di indirizzo comunitari, tra i quali la comunicazione COM (2020) 98 “Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare. Per un’Europa più pulita e più competitiva”.

L’approccio è basato su una analisi del ciclo di vita di una costruzione (Life-Cycle Assessment in breve LCA) che valuta e quantifica gli impatti ambientali dei componenti e materie prime fino alla demolizione e dismissione delle relative macerie edili; inoltre fra le tante e complesse implicazioni, focalizza l’attenzione anche su quale sia la percentuale di materiale riciclabile a fine vita e, per converso, quanta è la percentuale di materiale riciclato “alla nascita”.

Ci preme sottolineare che i requisiti relativi al contenuto di riciclato nei prodotti contemplati all’interno del paragrafo 5 del CAM Edilizia sono da intendersi in generale della percentuale minima della sommatoria dei contributi di materie riciclate, recuperate o di sottoprodotti nei suddetti prodotti da costruzione

In questo articolo ci concentreremo su quest’ultimo aspetto e solo relativamente all’acciaio di carpenteria per il quale nell’attuale mercato italiano sussiste una difficile reperibilità di alcune tipologie di acciaio, inducendo quindi una criticità fra obblighi progettuali ex lege e situazione reale di mercato con conseguenti difficoltà oggettive sia per il Tecnico Progettista Prescrittore, il Direttore Lavori che per l’Impresa Appaltatrice.

Il CAM Edilizia prescrive al paragrafo 2.5.4 che gli acciai per usi strutturali devono prevedere un contenuto minimo di materia recuperata, ovvero riciclata, ovvero di sottoprodotti, inteso come somma delle tre frazioni, considerando i seguenti metodi produttivi:

  • acciaio da forno elettrico non legato, contenuto minimo pari al 75%.
  • acciaio da forno elettrico legato, contenuto minimo pari al 60%.
  • acciaio da ciclo integrale, contenuto minimo pari al 12%.

mentre per l’acciaio per usi non strutturali il CAM Edilizia prevede per le tre suddette tecnologie rispettivamente i contenuti minimi di 65%, 60% e 12%.

Con il termine “acciaio da forno elettrico legato” si intendono gli “acciai inossidabili” e gli “altri acciai legati” ai sensi della norma tecnica UNI EN 10020, e gli “acciai alto legati da EAF” ai sensi del Regolamento delegato (UE) 2019/331 della Commissione. Le percentuali indicate si intendono come somma dei contributi dati dalle singole frazioni utilizzate.

Questo articolo si propone quindi di:

  • Informare i Progettisti esperti CAM della situazione di mercato per tenerne conto all’atto della redazione della Relazione CAM;
  • Individuarne le cause;
  • Elaborare proposte agli stakeholder su come colmare il gap.

Dall’osservatorio significativo di un Organismo Notificato e dopo aver approfondito il tema con una indagine estesa sulla filiera di produzione, trasformazione e distribuzione di tondini, lamiere e tubi saldati è risultato un quadro coerente che si può così sintetizzare:

  • L’acciaio è prodotto in Italia con due diverse tecnologie: EAF (Electric Arc Furnace) e BOF (Basic Oxygen Furnace). EAF usa prevalentemente rottame mentre BOF usa prevalentemente materiale vergine;
  • Chi produce tondini (sia lisci che nervati) ha un ciclo produttivo completo che generalmente parte dal Forno EAF, passa per il laminatoio ed arriva al prodotto finito. Ha quindi una conoscenza di dettaglio del materiale di partenza, in massima parte rottame riciclato, e può fornire facilmente le informazioni sulla percentuale di riciclato presente nel proprio prodotto e quindi raggiungere la relativa certificazione;
  • Chi produce lamiere e tubi saldati (ottenuti quest’ultimi generalmente dalle stesse lamiere) parte da un semilavorato, lamiere grezze (chiamate bramme), e considerando che in tali siti non si modificano le caratteristiche compositive dei materiali di partenza, la percentuale di riciclato deriva necessariamente da quella dei loro fornitori di bramme; per cui i fabbricanti di lamiere e di tubi saldati possono certificare i loro prodotti in accordo ai suddetti requisiti CAM solo se sono certificati i materiali di partenza
  • Le bramme, a loro volta, sono prodotte in larga parte all’estero, tra l’altro le più importanti acciaierie europee erano stabilite in Ucraina e con la relativa guerra, tale settore è andato in notevole crisi di disponibilità; inoltre i produttori esteri ovviamente non sono direttamente soggetti alla legislazione italiana del CAM Edilizia, per cui, se non stimolati, non sono sensibili a dotarsi della certificazione del contenuto di riciclato, recuperato o sottoprodotto nei loro prodotti
  • per quanto riguarda la produzione italiana di bramme è estremamente limitata, anche se nell’ultimo periodo si sta risvegliando l’interesse a riattivare vari siti produttivi di acciaierie dismesse.

Ai fini del presente articolo è stata condotta una estesa, verosimilmente significativa, ma probabilmente non esaustiva, ricerca di mercato fra una ventina di produttori di acciaio

In questo quadro di limitata disponibilità di materiale con certificazione valida ai fini del CAM Edilizia, la situazione si ingarbuglia ulteriormente perché in molti casi i commerciali si industriano a fornire certificazioni che, pur menzionando il materiale riciclato, non ottemperano alle richieste del CAM Edilizia.

Per fare chiarezza su questo punto riportiamo i mezzi di prova ammessi dal CAM Edilizia relativi all’acciaio:

  1. una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma UNI EN ISO 14025, quali ad esempio lo schema internazionale EPD© o EPDItaly©, con indicazione della percentuale di materiale riciclato ovvero recuperato ovvero di sottoprodotti, specificandone la metodologia di calcolo;
  2. certificazione “ReMade in Italy®” con indicazione in etichetta della percentuale di materiale riciclato ovvero di sottoprodotto;
  3. una certificazione di prodotto, basata sulla tracciabilità dei materiali e sul bilancio di massa, rilasciata da un organismo di valutazione della conformità, con l’indicazione della percentuale di materiale riciclato ovvero recuperato ovvero di sottoprodotti.
  4. una certificazione di prodotto, rilasciata da un Organismo di valutazione della conformità, in conformità alla prassi UNI/PdR 88 “Requisiti di verifica del contenuto di riciclato e/o recuperato e/o sottoprodotto, presente nei prodotti”, qualora il materiale rientri nel campo di applicazione di tale prassi.

Le suddette certificazioni devono essere rilasciate o validate da Organismi di Certificazione accreditati nello specifico schema di certificazione fra quelli sopra indicati

Le asserzioni ambientali auto-dichiarate, conformi alla norma UNI EN ISO 14021, validate da un organismo di valutazione della conformità, e in corso di validità alla data di entrata in vigore del CAM Edilizia del 2022, potevano essere considerate valide fino alla scadenza della convalida stessa, tuttavia considerato il tempo intercorso questa casistica di fatto non è più applicabile.

La maggior parte di produttori di lamiere e tubi saldati effettivamente dispongono di EPD, assolutamente valide, che consistono nella valutazione degli impatti  sull’ambiente del loro ciclo di vita dei loro prodotti e l’indicazione della percentuale del loro prodotto finito venga recuperato e riciclato a fine vita; talvolta l’EPD comprende anche informazioni sul contenuto di materiale riciclato, recuperato o sottoprodotto nelle lamiere e nei tubi saldati, tuttavia spesso tali percentuali non si basano su dati derivanti dai loro fornitori di bramme e certificati da parte di Organismi accreditati ma da studi statistici di settore, che definiscono generalmente un valore “medio” di contenuto di riciclato, per cui tali dati non risultano formalmente coerenti al requisito CAM.

Possiamo affermare che su tale aspetto il mercato è attualmente in gran fermento, perché dalla pubblicazione del CAM Edilizia, le pressioni per avere acciaio “certificato CAM” sono aumentate di gran lunga ed è facile prevedere che, appena qualche produttore riuscirà a certificarsi, darà una forte spinta ai concorrenti a fare altrettanto. È facile anche ipotizzare che i primi a certificarsi saranno quelli che producono bramme in proprio oppure che riusciranno a convincere i loro fornitori di bramme a certificarsi.

Queste sono solo previsioni per domani, mentre ad oggi le certificazioni dei contenuti di riciclato, recuperato o sottoprodotto in accordo ai requisiti CAM, relative a lamiere e a tubi, sono ancora una merce sostanzialmente assente dal mercato.

Di conseguenza, anche i produttori di strutture in acciaio hanno a disposizione solo EPD non applicabili ai fini dei requisiti del CAM Edilizia.

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