Tecnica e tecnologie
Una Trave Prefabbricata Reticolare Mista, o Trave PREM, è un elemento prevalentemente inflesso costituito da una trave metallica reticolare, con o senza un fondello in acciaio o prefabbricato in calcestruzzo, inglobata in tutto o in parte in un getto di calcestruzzo in opera.
La parte prefabbricata di una Trave PREM, prima del getto integrativo, è identificata anche come “traliccio”; per questo motivo si identificano anche come Travi Tralicciate Miste o Travi Tralicciate in Acciaio conglobate in un getto di calcestruzzo collaborante.
Il traliccio può essere composto o interamente da acciaio liscio, da carpenteria metallica, o interamente in acciaio nervato da c.a.
Morfologie e terminologia
Le parti principali che costituiscono il traliccio sono:
- il corrente inferiore;
- il corrente superiore;
- l’anima.
Il corrente inferiore può essere costituito in alternativa da:
- barre longitudinali inglobate in un fondello prefabbricato in calcestruzzo;
- un largo piatto d’acciaio (fondello) e da eventuali barre longitudinali saldate allo stesso;
- barre longitudinali senza fondello nè di cls nè di acciaio.
Inquadramento normativo (categorie strutturali)
Le Travi PREM “canoniche” vengono inquadrate nelle specifiche Procedure Ministeriali (Linee Guida per l’utilizzo di travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante e procedure per il rilascio dell’autorizzazione all’impiego emanate in riferimento al Capitolo 4.6 delle NTC 2008) nell’ambito delle strutture in c.a./c.a.p. o in quello delle strutture composte acciaio-calcestruzzo.
Il documento riporta che l’espressione “travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante” indica, in termini generali, una tecnica costruttiva che comprende numerosi tipi di travi tralicciate.
Occorre definire in primo luogo, con riferimento al Capitolo 4.6 delle NTC 2008, in quale categoria strutturale rientri una specifica tipologia:
a) strutture composte acciaio-calcestruzzo;
b) strutture in calcestruzzo armato normale o precompresso;
c) strutture non riconducibili ai principi, alle definizioni, ai modelli di calcolo e ai materiali delle due categorie sopra elencate.
Delle tre categorie sopra indicate, le prime due non ricadono nell’ambito di applicazione del citato punto 4.6 delle NTC 2008, in quanto espressamente disciplinate, rispettivamente, dai paragrafi 4.3 e 4.1 delle Norme stesse, come verrà precisato di seguito.
Per tutte le predette categorie si individuano due fasi costruttive: una prima fase in cui è resistente la sola parte in acciaio e una seconda fase in cui anche il calcestruzzo di completamento è indurito.
È evidente quindi che le travi rientranti nelle categorie a) e b), nel rispetto dei paragrafi 4.3 e 4.1 delle NTC, dovranno seguire le prescrizioni rispettivamente: per le strutture composte acciaio-calcestruzzo e per le strutture in c.a./c.a.p. contenute nei suddetti paragrafi.
Ma non basta: le stesse Procedure Ministeriali, infatti, specificano che, per poter considerare una Trave PREM appartenente ad una delle categorie strutturali sopra definite, il singolo produttore della trave in esame deve presentare all’STC una richiesta di attribuzione di categoria strutturale corredando tale richiesta “con apposita relazione descrittiva e di calcolo idonea a dimostrare il rispetto delle caratteristiche e dei requisiti richiesti per la specifica categoria”.
Tecnologie
Le Travi PREM sono quindi prodotte prima di tutto in un Centro Trasformazione Acciaio, specializzato rispettivamente nelle saldature di tondi e piatti in acciaio liscio e/o di tondi nervati, e poi, se è previsto il fondello in cls, in uno stabilimento di prefabbricazione.
Campi di utilizzo
La forza delle Travi PREM è l’adattamento in maniera pressoché totale ad ogni ipotesi progettuale, sia geometrica che materica che di categoria strutturale che di azioni (di prima e di seconda fase), ancor più delle travi in c.a. gettate in opera, non essendo condizionate né da profili normalizzati, né da casseri vincolanti, nè dai materiali utilizzati.
Il contraltare di questa libertà progettuale è che risulta sostanzialmente impossibile redigere dei credibili diagrammi di utilizzo che sarebbero necessariamente o ristretti ad una casistica poco significativa, o costituiti da una moltitudine ingestibile di situazioni.
L’unico modo ragionevolmente affidabile di gestirle progettualmente è quindi con un software specifico da applicare al singolo caso.
Modelli e morfologie
In funzione della tipologia del corrente inferiore, ed indipendentemente dalla categoria strutturale, le Travi PREM si dividono in tre morfologie.
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Faq e Approfondimenti
Qual è la categoria migliore per le Travi PREM?
Come ha sempre sostenuto anche Assoprem, le travi PREM di categoria a), b) e c) hanno pari dignità: cioè non esiste una categoria strutturale dove la Trave PREM sia migliore che nelle altre ma ci sono campi di applicazione dove una categoria si esprime meglio delle altre.
Le Travi PREM mod. b2 sono simili alle travi precompresse?
Oserei dire che le travi PREM b2 e le travi precompresse sono accomunate solo dall’autoportanza in fase di assemblaggio in opera. Esse sono infatti molto diverse e anche i campi di applicazione si sfiorano soltanto.
Le Travi PREM si possono abbinare a tutti i tipi di solaio?
Le travi PREM possono effettivamente essere abbinate a quasi tutte le tipologie di solaio prendendo in considerazione di volta in volta, già in fase di progettazione, le varie esigenze strutturali, architettoniche ed economiche che portano alla scelta della Trave PREM ottimale.
Si possono utilizzare Le travi PREM in zona sismica?
Le travi PREM di categoria a) o b) sono strutture "canoniche" in tutto e per tutto: devono quindi essere progettate secondo le NTC 2008/2018 e seguire i dettami rispettivamente del capitolo 4.3 “Costruzioni composte di acciaio-calcestruzzo” o del capitolo 4.1 “Costruzioni di calcestruzzo”.
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