Sistema Prem vs struttura con solai post-tesi
Il sistema strutturale con Solai a cavi post-tesi ha una sua applicabilità ottimale in layout regolari, ampia estensione e peso sollecitati sismicamente. Negli altri casi emergono i suoi limiti. Vediamo perché.
1) Nessuna autoportanza: questi solai comportano casseri su tutta la superficie dell’orizzontamento. Si sposano quindi con un uso massiccio di così detti “tavoli”, cioè casseri modulari completi di “gambe” da prendere a nolo, applicare ed asportare. Si capisce subito, quindi, l’impatto sia sulla velocità di esecuzione che sull’impegno del cantiere (spazi e uomini).
2) In presenza di azioni sismiche significative è quasi impossibile tener conto di un q>1.5 poichè, per farlo, bisognerebbe “giustificarlo mediante l’impiego di analisi non lineari” (NTC 2018 § 7.3.2 ultimo capoverso) in quanto la tipologia strutturale non è contemplata (semprechè la geometria permetta concretamente di realizzare nodi rigidi e dissipativi). In pratica si ricadrà quasi sempre in una struttura pendolare, che ha bisogno di controventi per il sisma.
3) In un layout irregolare anche i cavi, che hanno funzione sia a flessione che a taglio, saranno variabili travetto per travetto per cui la progettazione sarà lunga e complessa e così sarà anche la posa ed il loro controllo prima del getto a cura del D.L;
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