Travi PREM vs Travi in Calcestruzzo Armato in opera
Facciamo un confronto nei diversi ambiti.
Prestazioni Strutturali
Pur partendo da pari geometria e stessi materiali, le PREM hanno due fasi di lavoro che ne influenzano anche le Prestazioni finali. Il vincolo di semplice appoggio in fase di getto, infatti, comporta alcune conseguenze e relative implicazioni:
- Il momento nullo all’appoggio, per il peso proprio, comporta minori armature al negativo ed un conseguente minore cimento del nodo, che si misura subito applicando l’algoritmo di verifica delle NTC;
- Naturalmente, il corrispondente maggiore momento positivo di fase 1 comporterà una maggiore quantità di armatura in mezzeria;
- Da notare che in fase 2, in mezzeria, il cls sarà compresso solo dai momenti indotti dai carichi di fase 2;
- In fase 2, quindi, la sezione finale di c.a. in mezzeria sarà soggetta a minore compressione del cls e con una percentuale di armatura maggiore con conseguenti molto minori deformazioni viscose: il lato critico delle travi in c.a..
Se invece ottimizziamo la geometria potremo utilizzare dimensioni minori, rispetto al c.a., a parità di deformazioni.
Prestazioni in Cantiere
L’autoportanza comporta una organizzazione del cantiere totalmente diversa: assenza di puntelli e di casseri, meno personale in cantiere, meno sfridi, maggiore pulizia e sicurezza.
Costi e Tempi
L’autoportanza comporta più acciaio e, quindi, costi maggiori di materiali ma nell’analisi economica occorre considerare i minori costi di puntellazione e casseratura.
Il risultato di questa analisi varia cantiere per cantiere: più ci distanziamo dal campo di applicazione maggiormente diffuso per i getti in opera e maggiori saranno i vantaggi comparativi, in termini di costo, del Sistema PREM.
In merito ai tempi, la differenza è abissale, tutta a favore delle Travi PREM, per merito della autoportanza e le sue implicazioni.
FAQ relative a questa sezione:
Come si raccorda la morfologia di una Trave PREM di categoria "b" a quella di una trave in c.a.?