saldatura acciai

La saldatura degli acciai per armature: aspetti progettuali e di qualità secondo i requisiti degli standard internazionali applicabili

Sabato, 1 Febbraio, 2014
Autore: 

Ing. Federico Baiardo - IIS Service

Editore / Rivista: 

Istituto Italiano della Saldatura / Rivista Italiana della Saldatura

 

Nella filiera del calcestruzzo armato, quando si parla di acciaio da c.a. saldato, si pensa normalmente alle puntature di assemblaggio delle gabbie d'armatura e quasi mai a qualcosa di più importante e stabile.

Anche se si pensa alle reti ed ai tralicci elettrosaldati si tende a considerarli come qualcosa di simile alle gabbie d'armatura. In pratica, si tende a trattare le saldature di resistenza fra barre nervate come qualcosa di estraneo alla tecnologia del calcestruzzo armato.

In realtà questo è un approccio molto italiano, senza grande riscontro nella cultura, nella letteratura e nella normativa internazionale, che è causa ed effetto di una normativa tecnica nazionale profondamente carente su questo argomento. Tutto quello che le NTC dicono in proposito, infatti, è concentrato nel seguente paragrafo:

4.1.6.1.4. Ancoraggio delle barre e loro giunzioni

La continuità fra le barre può effettuarsi mediante:

(...)

saldature, eseguite in conformità alle norme in vigore sulle saldature. Devono essere accertate la saldabilità degli acciai che vengono impiegati, nonché la compatibilità fra metallo e metallo di apporto nelle posizioni o condizioni operative previste nel progetto esecutivo;

(...)

Non c'è altro ma si capisce che la norma è cosciente che tali "norme in vigore sulle saldature" nel mondo esistono e ad esse si limita a rinviare aggiungendo una prescrizione sulla verifica della saldabilità degli acciai utilizzati che è comprensibile solo guardando al(l'ormai lontano) passato perché oggi il paragrafo 11.3.2. (ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO) inizia così: "E' ammesso solamente l'impiego di acciai saldabili ..... qualificati .... e controllati .....". Ed in effetti il mercato odierno ha ormai metabolizzato questa prescrizione e nessuno pensa di produrre più acciaio non saldabile.

Le condizioni per realizzare strutture composte meramente di acciaio da c.a. con unioni saldate ci sono quindi tutte purché si osservino le "norme in vigore sulle saldature" che ormai si identificano nella norma internazionale ISO 17660, parte 1 e 2 che governa sia le geometrie delle unioni possibili e sia tutte le procedure di qualificazione, esecuzione e controllo necessarie a garantire unioni a perfetta regola dell'arte.

E' questa norma, quindi, che governa la tecnologia di saldatura delle Travi PREM di categoria strutturale b) (cemento armato) garantendo loro quella monoliticità anche in prima fase, durante il getto integrativo in opera, su cui si fonda la loro autoportanza comportandosi in maniera del tutto analoga, con le dovute proporzioni, ai tralicci delle predalles in prima fase.

Una analisi completa della norma, e della sua applicabilità alle Travi PREM, è contenuta nell'articolo "La saldatura degli acciai per armature: aspetti progettuali e di qualità secondo i requisiti degli standard internazionali applicabili", redatto dall'Ing. Federico Baiardo di IIS Service Srl e pubblicato sulla Rivista Italiana della Saldatura, che per comodità del lettore è stato riproposto nella sezione "Area Stampa" del sito di Progetto Prem. 

 

L’Istituto Italiano della Saldatura

L’articolo è stato concesso dalla Rivista Italiana della Saldatura, Organo ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura, che svolge la propria attività istituzionale dal 1948. Recentemente, attraverso un percorso di partizione, è stato costituito il “Gruppo IIS”, composto da quattro Organizzazioni giuridicamente distinte:

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